
Nati il 24 marzo: il cuneese Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica dal 1948 al 1955
Luigi Einaudi nasce a Carrù (Cn) il 24 marzo 1874. Laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università di Torino, si avvicina in quegli anni al movimento socialista, dalle cui idee si distacca a partire dai primi anni del Novecento. Nella sua lunga carriera ricopre la cattedra di “Scienza delle finanze” all’università torinese, di “Legislazione industriale ed Economica politica” al Politecnico di Torino e “Scienza delle finanze” all’Università Bocconi di Milano. Nel 1903 Einaudi convola a nozze con Ida Pellegrini da cui avrà cinque figli: Mario (1904-1994), politologo e antifascista; Roberto (1906-2004), ingegnere e imprenditore; Maria Teresa (1909-1910); Giulio (1912-1999), che diventerà famoso editore; Lorenzo (1917-1919).
Costretto a fuggire in Svizzera dal regime fascista, dopo la caduta di quest’ultimo rientra in Italia ricevendo la nomina a Rettore dell’Università di Torino nel 1943 e, due anni dopo, a Governatore della Banca d’Italia. E’, inoltre, membro dell’”Accademia dei Lincei”, socio dell’”Accademia delle Scienze” di Torino e membro del Consiglio Direttivo dell'”Istituto Italiano per gli Studi Storici” fondato da Benedetto Croce, oltre che presidente onorario della “International Economic Association” e di molte altre accademie e associazioni internazionali.
Eletto senatore nel 1948, ricopre gli incarichi di Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Finanze e del Tesoro nel IV Governo De Gasperi. Grazie alla sua politica economica, caratterizzata dalla diminuzione delle tasse e dei dazi doganali, Einaudi pone la basi per il boom economico che caratterizza la nazione negli anni ’50 e ’60.

Viene eletto Presidente della Repubblica l’11 maggio 1948 (al quarto scrutinio con 518 voti su 872): presta giuramento il giorno successivo. Diviene Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica. Einaudi è un convinto assertore del liberalismo, applicato in tutti gli aspetti della vita politica, sociale ed economica. Secondo l’economista, l’uomo è spinto a perfezionarsi solo se è libero di realizzarsi secondo le proprie attitudini e, più è competente o creativo, più rende migliore la sua opera. E’ anche fautore di un’unica politica economica europea, basata sulla libertà economica, in grado di reggere le pressioni provenienti da oriente e confrontarsi con quelle americane. Occupa la cattedra di Scienza delle finanze all’Università di Torino con l’incarico di Legislazione industriale ed economica politica di quel Politecnico, e di Scienza della finanze all’Università Bocconi di Milano.
E’ autore di numerosissime pubblicazioni scientifiche, soprattutto nelle materie economiche, alcune delle quali tradotte nelle principali lingue straniere. Si dedica personalmente alla conduzione della sua azienda agricola presso Dogliani, applicandovi i più moderni sistemi colturali. Tra le opere pubblicate dopo la fine del mandato presidenziale si ricorda in particolare: “Lo Scrittoio del Presidente”.
Luigi Einaudi muore a Roma il 30 ottobre 1961.