ORIGINE DEI COGNOMI PIEMONTESI

La nobile famiglia Aimo fu consignora di Costigliole di Saluzzo a partire dal 1685

Il cognome Àimo (così come Ajmo e Aymo) si rifà al nome personale di origine germanica Aimo, che troviamo documentato già nel secolo VIII nelle forme Haimo e Haimone: dal sassone haimi (patria, luogo di residenza) e che sovente si abbina ad altri elementi dando vita a nomi del tipo Haimrik.Nella forma Aimo, venne promosso dalla dominazione franca che ne fece uno dei nomi prediletti dell’aristocrazia.

A media diffusione e presente in circa 65 comuni, Aimo è specifico del Cuneese, di Mondovì in particolare, ma si trova  anche nel Torinese. Fra i composti, il più diffuso è Aimo Boot (Torino, San Maurizio C.se e Nole). Nuclei secondari in Liguria e Lombardia. In tutto designa un migliaio di persone: 2/3 sono piemontesi. All’estero: il nucleo principale è argentino con 500 occorrenze. Rarissimo, Ajmo si registra unicamente a Cumiana (To). Rarissimo, Aymo lo troviamo nel Pinerolese a partire da San Secondo.

Storicamente, gli Aimo (anche documentati come Aymo), provenienti da Mondovì e insediatisi a Torino, furono consignori di Costigliole di Saluzzo a partire dal 1685, con Francesco Bernardino, segretario di Stato e delle Finanze, che nel 1685 fece acquisto della giurisdizione. Il motto: Crescam ut evehar.

Tra i personaggi, Bartolomeo Aymo(1889-1970, ciclista su strada originario di Carignano (To), fu professionista dal 1919 al 1930. Pietro Aymo (1892-1983), ciclista su strada originario di Virle (To), corse per una quindicina d’anni a inizio Novecento.

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore di Storie Piemontesi. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino e direttore del portale regionale di informazioni Piemonte Top News.
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